Gli argomenti del post
L’arte di fare domande: domande aperte
Dice il saggio:
“Se qualcuno ti chiede di fare un lavoro, prima di iniziare, non aver timore di chiedere tutto ciò che ti potrebbe essere utile per realizzarlo, ma impara a fare le domande nel modo giusto, altrimenti sprecherete tempo in due”.
Vuol dire che sono proprio le domande il punto di partenza per una comunicazione efficace e per una efficace gestione del tempo.
Ci sono molti tipi di domanda, ciascuno con la sua utilità.
Il primo è costituito dalle domande aperte, che danno a chi le riceve la possibilità di fornire i parametri che ci servono.
Una domanda aperta generalmente inizia con una delle le seguenti parole:
- chi;
- come;
- dove;
- quanto;
- quando;
- quale;
- in che modo;
- in che senso;
- cioè.
Ecco qualche esempio…
- Chi farà questo lavoro?
- Come dovrà essere fatto?
- Dove andrà consegnato?
- Quanto tempo abbiamo per farlo?
- Quando verranno a ritirarlo?
- Quale sarà il compenso?
- In che modo ce la faremo?
- In che senso non ci riesci?
- Cioè, che intendi dire?
L’arte di fare domande: domande chiuse
Le domande chiuse contengono in sé una possibile risposta. E chiedono al destinatario di esprimersi con un sì o un no.
Possono essere molto utili quando serve la massima chiarezza su un particolare aspetto.
Per esempio:
“È aperto il magazzino dalle 10 alle 12?”
Qui un “sì” o un “no” è tutto quello che ci serve. Altri dettagli sono inutili e fanno perdere tempo.
Ma in genere una domanda chiusa non permette a chi le riceve di fornire parametri. Così si rischia di dover ricorrere a un numero spropositato di domande per ottenere l’informazione che ci serve.
- “lo finisci tu questo lavoro?”
- “Sì”
E fin qui, tutto bene…
- “lo farai per domani?”
- “No”
- “Lo farai per fine mese?
- “No”
A questo punto sarebbe stato molto meglio chiedere direttamente:
“Per quando pensi di finire il lavoro?”
L’arte di fare domande: domande di chiarimento
Le domande di chiarimento servono per definire meglio alcuni passaggi della comunicazione efficace.
Sono, per certi aspetti, una via di mezzo tra le domande aperte e quelle chiuse.
Tipicamente iniziano con le frasi come queste:
- “Avrei bisogno di capire bene se…”.
- “Quindi se ho capito bene bisogna…”.
- “Non ho capito se…”
- “Intendevi questo…?”
All’interlocutore si chiede, oltre a una conferma o una smentita di aggiungere dettagli significativi.
L’arte di fare domande: domande di conferma
Le domande di conferma sono importantissime, perché servono a ricapitolare i concetti espressi ed eventualmente gli accordi presi, eliminando ogni dubbio.
Chi le pone può verificare che i parametri ricevuti siano esatti, mentre chi le riceve ha l’opportunità di aggiungere dettagli se necessari.
Di solito una domanda di conferma inizia con una delle seguenti espressioni:
- “Allora…”
- “Dunque…”
- “Per concludere…”
- “Quindi, rimaniamo così…”
Ed ecco alcuni esempi …
- “Allora ci risentiamo giovedì alle 17?”
- “Dunque, vai tu a riportare i prospetti?”
- “Per concludere: la perdita è nel condotto. Giusto?”.
- “Quindi rimaniamo così: io compro il materiale e poi tu lo installi. Va bene?”
Avrai certamente capito che non si può prescindere dal fare domande, qualcuno diceva addirittura che il ruolo della strategia nelle startup è proprio aiutare a trovare le giuste domande da fare.
E’ tutto chiaro? Ora sta a te! 🙂
(Vindice Deplano, Mauro Mirti)